Passando di qua, dovrei chiedermi:
“chi sono?”
oppure esclamare:
“ecco chi sono!”
ma delle strade percepisco solo l’asfalto
sotto i piedi e sotto il cielo
il vago sentore che qualcuno,
forse io, sia già passato.
Aria viziata e biscotti inumiditi.
Vorrei alzarmi e scoprire la realtà completamente spoglia
di simboli per chiarirla
e di parole per chiamarla,
ma per ora tornerò a sognare.
Tutto attorno era come vuoto,
soffiava una luce diafana,
che non era vento.
0 comments on “Writing asleep”