Il verbo sto leggendo fa intendere che sto leggendo sul serio. In realtà alcuni li ho già letti, altri li ho appena iniziati. Ma stanno tutti lì sul mio comodino. Che vuol dire che ancora non deciso di archiviarli come “letti” perché forse mi devono dare ancora qualcosa o forse devo ancora capire qualcosa. Questi dicevo scrivevo, sono quelli del comodino. Anche voi avete i libri divisi a zone? In comodino, vicino al divano, in borsa, sul kindle?
Poi a volte capita il libro che ti trascini ovunque. L’ultimo è stato il Cardellino a cui sono rimasta incollata fino a quando non l’ho finito…
Anyway, vi trascriverò una frase dalla pagina 17. L’unico motivo è che di tutti fino alle 17 sono arrivata.
Ben due anni prima, i media nazionali avevano scoperto che cosa colpiva sul serio le papille gustative dei letto e dei telespettatori del paese: storie di cani.
In città zero gradi, Daniel GlattauerMa ditemi voi chi cazzo è quello che viene punto da un’ape dentro una mietitrebbia nel mezzo di un campo di mais di Mahaska County, Iowa? Io, ecco chi,. Io, porca troia.
Generazione A, Douglas CouplandE se l’amore è una cosa vissuta collettivamente, suppongo che avessimo anche quello in comune, sebbene mi renda conto che cioè possa sembrare strano alla luce della storia che sto per raccontare. Come cominciare?
Dio di illusioni, Donna TarttLa gente di rado mi delude.
Due gradi e mezzo di separazione, Domitilla Ferrari
photo credit: thank’s to Vivi Calderón (via cc)
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