Qua stanno tutti male da giorni. Il primo ha iniziato il giorno dell’epifania, l’ultima non ha ancora finito. L’influenza rimbalza tra le pareti di casa e prima o poi colpisce qualcuno. Ci è morto anche un pesce e secondo me si era preso la tracheite.
Sono giorni che non esco di casa se non per questioni primarie perché sono l’unica che si può occupare dei figli grazie alla flessibilità del mio lavoro. Fortunella.
Quando ho i bambini malati attraverso alcune fasi.
La prima fase, mi vede combattere contro il tempo, le situazioni, gli imprevisti. Sì ce la posso fare a fissare un appuntamento telefonico alle 16.10, a quell’ora la piccola dormirà febbricitante: no, si sveglierà.
O anche, preparo delle patate al forno, tanto lei sta tranquilla nel box due minuti: no, non starà tranquilla e dimenticherò le patate nel forno.
Dopo 24 ore la frustrazione per non essere riuscita a fare niente delle cose previste, neanche la spesa online, mi fa entrare nella seconda fase.
La fase due può anche definirsi I don’t care! O anche, pazienza. Non faccio più niente e ne sono orgogliosa, sono fiera della mia piena consapevolezza, del mio sapere che tanto contro la tosse cronica e la febbre non c’è niente da fare. Ne ho parlato anche qui: come affrontare le giornate no. Così, con rassegnazione zen.
E così gli arretrati si accumulano, cose da lavare, spesa da fare, appuntamenti, lavori etc: la casa è un’esplosione di giocattoli, fogli, pennarelli, letti disfatti, asciugamani da lavare, fazzoletti da raccogliere, fialette di fisiologica, foglietti illustrativi di antibiotici e tachipirine (125, 250, 500, tutte!)
Per gente come me, con la mia indole, inizia così la terza fase.
Io sdraiata per terra, in tuta, ad ascoltare le canzoni di Winnie Pooh, mentre col cellulare mi infilo in tutti i flame di Facebook, polemizzando contro il mondo e ogni tanto mi trascino verso la cucina a mangiare qualsiasi schifezza.
La fase dell’abbruttimento, quella in cui non hai voglia nemmeno di lavarti e inizi a puzzare di febbre anche se tu la febbre non la hai.
Ci sono e mi piace pure. Non venitemi a trovare.
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