Leggo spesso blog di mamme. Ora meno, mio figlio cresce, ho meno dubbi. E, non me ne vogliate, anche meno voglia di condividere le mie “esperienze mammesche” quindi di conseguenza meno voglia di conversare.
Ora vedo i blog di mamme come gli altri blog, quelli di cucina, quelli di viaggi, quelli di comunicazione, li leggo per curiosità, perché scritti da persone di cui mi fido, perché mi attrae un titolo, magari divertente (poco SEO? Può essere… ma questo è un altro discorso)
Comunque li leggo con più lucidità, sono meno coinvolta. Per capirci, non mi commuovo più quando leggo un post sul parto!
E se devo essere sincera, sono davvero pochi i blog di mamme che mi piacciono.
Mentre sono tantissimi i blog che apro e chiudo dopo poco.
Non tanto perché non siano interessanti, ma perché li trovo poco autentici.
Sì proprio quelli delle mamme, che sono online apposta, per sinceramente scrivere dei proprio problemi o delle proprio avventure genitoriali… Sì, sono un po’ finti.
Lo sono stata anche io, non pensiate. Se leggete questo post sui pomeriggi passati con mio figlio a casa, è un po’ finto.
Non che non abbia passato il pomeriggio a fare le pizzette. Ma c’era quel tono lì, che ora vedo in tanti altri blog, del tipo “sono una mamma easy, me ne frego di tutto e passo il pomeriggio con mio figlio a fare i lavoretti, e mio figlio è tutto contento perché non alzo mai la voce ma comunico con lui e poi sono così easy, l’ho già detto?”
Sembra sempre che si voglia dimostrare a tutti costi che non vogliamo riconoscerci in quel modello di mamma perfetta, che noi siamo all’avanguardia, moderne, non convenzionali, ma poi non resistiamo alla tentazione di sembrare delle mamme strafighe
Sono percezioni, ma tra le foto ripulite, e i bambini sempre sorridenti, i post scritti bene, con sempre dietro una morale, il messaggio sembra quello… o no?
Chissà perché così spesso ci dimentichiamo che si possa andare bene così, anche con la cucina sporca o anche con la mania di avere la cucina sempre pulita.
Ma forse non è un problema solo delle mamme blogger. Forse è un problema di noi donne, come al solito (cambia solo il luogo)
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