Ci sono giorni in cui non hai difese. La miopia, un ricordo. Lo stomaco, vuoto. Il cervello che funziona lucido e ti mette un freno al momento giusto, raffredda l’animo, ti sistema una coperta sulle spalle, si avvicina al tuo orecchio – sì il tuo cervello si avvicina al tuo orecchio – e ti canta una canzone stupida mentre stai per piangere: non c’è.
Sono quei giorni con un sacco di vento di solito. E il cielo azzurro è solo una falsa speranza.
Io attraverso questi giorni come sospesa perché tanto ormai lo so che qualcosa mi farà male.
Quindi sto sospesa nel vento con quel rumore nelle orecchie, quel rumore di vento.
Poi qualcuno o qualcosa mi invade, mi attraversa, non ho difese, non ho la mia miopia, non ho le mie coperte, non ho le mie canzoni stupide.
Stavo pensando se li avevo, anni fa, giorni così. E mi sembra di no.
Ero tutto coraggio, corazze, invasioni (mie degli altri), scorpacciate, sorsate, balli.
Prima andavo contro vento.
Poi spacchi una storia in due e ti trovi spaccata tutta. Sono questi spifferi che mi lasciano scoperta ai dolori.
Certo c’è un bambino in mezzo che costruisce ponti e mette toppe ma non so se mi aggiusterò mai.
photo credit: lanuiop via photopin cc
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