Intervista a Simona Gioli

Le Olimpiadi sono in corso, le stiamo guardando tutti no?
Magari non proprio guardando ma seguendo su Twitter e Facebook di sicuro!
Edison ha voluto raccontare gli azzurri attraverso una serie di webformat sviluppati dai cari amici di Uramaki: grande protagonista il simpaticissimo Martin Castrogiovanni (rugby)
E poi anche altri campioni: Maurizio Felugo (pallanuoto), Rossano Galtarossa (canottaggio), le meravigliose Farfalle (ginnastica ritmica) e Simona Gioli, la Mamma Fast della pallavolo!

Proprio lei si è resa disponibile per un’intervista da mamma/pigra a mamma/campionessa!
Simona, partiamo con la più classica delle domande da mamma a mamma.
Come e se la maternità ha influito sul tuo lavoro: in particolare eri “spaventata” all’idea di avere un bambino, di come la maternità avrebbe cambiato il tuo corpo, visto che più di tutte noi hai la necessità di essere sempre in forma?

No, non ero spaventata, anche se la gravidanza non era stata programmata. Sono stata ferma per un anno e avevo un po’ d’ansia perché non sapevo se e quando avrei ricominciato a giocare.  Nel momento in cui cresceva il pancione, però, non pensavo a niente e, dopo aver partorito, mi sono rimessa subito in moto per tornare in forma e riprendere a giocare.


Il rientro dalla maternità come è stato? Come ti ha riaccolto la squadra e il mondo della pallavolo in generale?

Dopo 25 giorni dal parto già facevo 2/3 allenamenti al giorno. Non dormivo pur di riuscire a prendermi cura del mio bambino e allo stesso tempo allenarmi. Ero sostenuta dalla mia famiglia e dalla mia squadra, con la quale c’è da sempre molto feeling, ma non so se oggi ce la farei, probabilmente significherebbe andare oltre le mie forze fisiche.


Non deve essere facile avere una famiglia e conciliarla con la necessità di stare via da casa per molto tempo come capita a te. Come ti organizzi?

I primi tempi avevo i sensi di colpa quando partivo ma ho la fortuna di avere un marito molto presente che mi ha dato la possibilità di conciliare le due cose. Io vedo comunque che Gabriele è un bambino sereno, lo lascio sempre con persone della famiglia per cui è riempito d’affetto.


Immagino che non sempre tuo marito e tuo figlio possano seguirti nelle tue trasferte, la tecnologia ti viene in aiuto in questi casi? Usi per esempio Skype o internet per tenerti in contatto con i tuoi cari?

Utilizzo la tecnologia giusto il necessario per tenermi informata. Principalmente utilizzo internet per leggere i giornali online, per poco altro uso il pc.


Io, come altre donne, uso lo sport per sfogarmi e per distrarmi. Tu come riesci a mettere da parte lo stress, c’è qualcosa che ti fa “dimenticare” il lavoro? E durante il periodo delle Olimpiadi come fai?

La soluzione allo stress è la mia famiglia. Nel poco tempo libero a mia disposizione lascio il lavoro da parte e mi dedico completamente a mio figlio, a mio marito e alla professione di casalinga, senza pensare ad altro. Durante le Olimpiadi, invece, mi concentro esclusivamente sull’obiettivo!


Secondo te, il tuo bambino seguirà le tue orme? E ne saresti contenta o speri per lui un futuro totalmente diverso?

E’ ancora troppo presto per sapere cosa farà Gabriele da grande. Mi auguro che, in ogni caso, possa fare ciò che gli piace e realizzare i propri sogni. E se dovesse scegliere di fare lo sportivo, sarei felice.


Quali sono, concretamente, le cose che si imparano da uno sport e che possono essere importanti nella crescita di un bambino?

Lo sport in generale, per quanto possa non sembrare, stimola la mente: bisogna mantenere alta la concentrazione e stare continuamente attenti alle strategie degli avversari. Il sistema nervoso trae molti benefici e anche la coordinazione migliora.

Edison sta raccontando le storie degli atleti che come te saranno alle Olimpiadi, cosa ne pensi di questo progetto? Sei contenta di poter raccontare di più del mondo della pallavolo che non è sempre al centro dell’attenzione nelle cronache sportive?

Sono molto contenta di aver partecipato a questo progetto sia perché mi ha dato la possibilità di raccontare qualcosa di me e del mondo della pallavolo, sia perché mi sono divertita un sacco durante le riprese con Castrogiovanni,persona simpaticissima, semplice e autoironica.


C’è una cosa che vorresti assolutamente dire su sulla pallavolo o sulle pallavoliste? Un luogo comune da sfatare?

Alle ragazze che si avvicinano a questo splendido sport, vorrei dire di non prenderla alla leggera e di impegnarsi sempre al massimo perché improvvisamente può presentarsi l’occasione per il salto di qualità e bisogna essere pronti a coglierla.

Quali aspettative hai da Londra 2012 e da te stessa quest’anno?
Questa è la mia seconda Olimpiade ma ho ancora l’amaro in bocca per quella precedente. Le Olimpiadi non sono semplici, cambia la città ma le sensazioni sono le stesse: arriverò indubbiamente con maggiore determinazione, vincere una medaglia è un sogno! 

Aggiornamento #Olimpiadi2012
Per ora sono tre le vittorie per le azzurre di pallavolo e a domani si scontrano contro l’Algeria. h.23.00 – In bocca al lupo Simona!





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